Franco Rognoni (Milano, 1913-1999), segue gli sviluppi dell’arte novecentesca europea, tenendosi lontano da gruppi e dibattiti.La sua formazione artistica, lo porta a godere e capire molto presto le nuove forme d’arte e ad amare artisti come Modigliani, Sironi, Licini e gli stranieri Picasso, Chagall, Rouault, Beckmann, Grosz, Klee, Kokoschka.

Indipendente da correnti e movimenti, coglie liberamente diverse suggestioni: realismo e surrealismo, astrazione, lirismo ed espressionismo. Artista colto e moderno, studia testi di estetica e frequenta intellettuali come il critico Raffaello Giolli, il suo primo sostenitore, i poeti Vittorio Sereni e Roberto Sanesi, lo scrittore Leonardo Sciascia, il filologo e italianista Dante Isella. I luoghi privilegiati sono Milano e Luino. Nei grandi dipinti a olio, nelle tecniche miste, nelle incisioni, nei disegni e nei piccoli acquerelli, raffigura la città meneghina con i suoi passanti, gli scorci notturni, i musicisti e i ballerini, ma anche le immagini della Serenissima e i graffianti ritratti.

Il suo sguardo è ora straniante, ora critico, ora tenero e accondiscendente. Il dramma si mescola alla poesia, come nella vita. Fin da giovane, collabora quale illustratore per riviste e quotidiani. Sui libri osserva le soluzioni grafiche e pittoriche dell’Espressionismo tedesco. Guido Ballo lo presenta a Milano nel 1953, in una fortunata personale. Nel ’57 la Rai gli propone un progetto di scenografo-costumista e la stessa attività viene svolta per la Piccola Scala e La Fenice di Venezia. Si succedono mostre in tutta Europa, mentre prosegue senza sosta la viva ed eclettica ricerca fino agli ultimi giorni di vita.

Da vent’anni a questa parte la Galleria B&B Arte è un punto di riferimento dei collezionisti amanti dell’opera del maestro.